News dal mondo della cucina

Motivazioni salutistiche della scelta vegan

Affrontando la nutrizione da un punto di vista puramente scientifico, ci sono molte buone ragioni per evitare il cibo animale. Fra queste, la grande quantità di sostanze nocive costantemente somministrate agli animali d’allevamento, le quali si concentrano nei loro tessuti e soprattutto nelle loro parti grasse, come la carne e il latte, che finiscono sulle nostre tavole; si tratta di farmaci, in particolare antibiotici, la cui somministrazione - che si rende necessaria per il trattamento delle malattie infettive contratte di continuo dagli animali, abitualmente allevati, senza alcun rispetto per le loro esigenze fisiologiche e comportamentali, in spazi ristretti e in condizioni igieniche non idonee - favorisce lo sviluppo di ceppi batterici resistenti agli stessi ed è stata messa in relazione con il crescente e preoccupante fenomeno della resistenza ai trattamenti antibiotici nell’uomo, e ormoni - come il BGH, l'ormone geneticamente modificato della crescita, somministrato a un terzo delle mucche negli USA per aumentare la produzione di latte, il quale, secondo il Prof. Samuel Epstein dell’Università di Chicago, incrementerebbe il rischio di cancro al seno, al colon e alla prostata - teoricamente vietati in Europa, ma che, in Italia, possono essere somministrati ‘a scopo terapeutico e nel periodo successivo al parto’, con l’effetto di accelerare la crescita dei tessuti muscolari, “gonfiando” rapidamente l'animale; nonché di fertilizzanti, di pesticidi - presenti come residuo nelle materie prime usate in mangimistica - e di materiali di scarto, come penne trattate con calce, paglia trattata con ammoniaca, residui della lavorazione industriale dello zucchero e dei semi oleosi, che possono essere aggiunti ai mangimi in notevoli quantità per abbassarne i costi; a questo proposito, si commenta da sola la testimonianza di un allevatore americano di suini, riportata nel testo “Diet for a New America” di John Robbins: «Gli diamo persino da mangiare la loro stessa cacca, mescolata ovviamente con antibiotici, sulfamidici e altre schifezze da laboratorio.». E, d’altra parte, che agli animali vengano abitualmente somministrati alimenti non idonei, con conseguenze negative per il benessere animale e, di riflesso, per la salute umana, ce lo insegnano l’encefalite spongiforme bovina (BSE) o morbo della ‘mucca pazza’ e le più recenti influenze aviaria (SARS) e suina.
Altre sostanze tossiche presenti nei tessuti animali sono quelle prodotte dalla paura degli animali stessi al momento della macellazione (adrenalina, acido lattico, etc.) - essi hanno consapevolezza del fatto che stanno per essere assassinati, sentono l'odore del sangue dei loro compagni e spesso assistono alla loro morte - e le tossine cadaveriche, che si sviluppano alla morte degli animali (putrescina, cadaverina, scatolo, etc.), le quali passano nel sangue umano e devono essere eliminate dall’organismo attraverso fegato e reni, intaccandone l'efficienza.

Altre ottime ragioni per evitare, o ridurre comunque al minimo, il cibo animale, risiedono nel fatto che questo presenta in maniera sbilanciata, non solo le qualità nutritive - mancano i carboidrati, componente principale di un’alimentazione equilibrata, e le fibre, che aiutano a mantenere il buon funzionamento dell’intestino, garantendo, quindi, una migliore assimilazione di cibo e una migliore eliminazione di tossine, mentre sono presenti grassi in qualità elevate, non giustificabili col nostro stile di vita sedentario - ma anche quelle energetiche: il cibo animale tende, infatti, a creare calore e contrazione (yang) nel corpo e questo porta, per ritrovare l’equilibrio, a desiderare alimenti dall’effetto espansivo (yin), come zucchero e alcolici.
I cereali integrali, per contro, sono l’alimento più equilibrato per l’essere umano: dal punto di vista nutritivo, sono un’importante fonte di carboidrati, fibre, sali minerali, come ferro, zinco, magnesio e selenio, vitamine del gruppo B, tra cui l’acido folico - che ha una grande importanza in gravidanza, in quanto è in grado di prevenire lo sviluppo di malformazioni fetali, come la spina bifida - e vitamina E; hanno un discreto contenuto di proteine e sono poveri di grassi; dal punto di vista energetico, hanno la polarità dinamica ideale, in quanto il chicco rappresenta contemporaneamente il frutto e il seme della pianta, il suo risultato finale e il suo nuovo inizio.

Anche le verdure di stagione e i legumi hanno qualità indiscutibili, per quanto riguarda le sostanze nutritive: le verdure sono la fonte principale e insostituibile di vitamine e sali minerali, mentre i legumi rappresentano un’importante fonte di proteine, fibre, vitamine E e del gruppo B, sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, selenio, potassio e zinco, sostanze fitochimiche e acidi grassi essenziali, nonché di carboidrati, mentre sono poveri di grassi.

Di seguito, vengono presi in considerazione i diversi nutrienti, dando particolare enfasi a quelli solitamente - e ingiustamente - ritenuti inadeguati, nell’ambito di una dieta priva di alimenti di origine animale.


Carboidrati, proteine e sali minerali


Latte, formaggi, carne, pesce e uova...


Zucchero, pasta, riso, pane e verdure


Vitamine, fibre, grassi e la salute...


Che cosa si intende con la scelta Vegan






2011-06-07 18:52:41 - News

Link da vedere: Bio...logicamente

Fonte: Monica di Bio...logicamente
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